Il progetto EZEN Acquaponica per il sociale, di cui si è già parlato su questo sito, si è avvalso dei risultati dello studio di fattibilità realizzato dal Consorzio Ruini, che ha destato notevole interesse e un ampio consenso ed è stato finanziato dalla Regione Puglia.
Grazie al sostegno di AGCI e del CRIS, in fase di progettazione, è stato possibile realizzare questa esperienza innovativa che rappresenta un’opportunità per l’inclusione dei soggetti svantaggiati e un modello virtuoso di sostenibilità ambientale.
L’acquaponica è un sistema integrato di coltivazione di vegetali e di allevamento di specie ittiche.
Il sistema è realizzato con unica pompa che, sfruttando i sistemi a caduta e la naturale pendenza del terreno, preleva l’acqua ricca di sostanze reflue organiche dalle vasche di allevamento e la manda verso un biofiltro di argilla, perlite, ghiaia, che blocca gran parte dei solidi sospesi presenti nel flusso e dove vengono inseriti batteri che operano la nitrificazione degli scarti ossidandoli a nitriti e a nitrati. La pompa è originariamente alimentata da un motore cogenerativo a diesel, per poi passare ad alimentazione fotovoltaica al fine di ridurre i costi e l’impatto ambientale.
La tecnica acquaponica costituisce l’innovazione più importante degli ultimi anni nel settore della produzione di alimenti perché: è facilmente gestibile da persone svantaggiate; il ciclo idrico è chiuso e quindi c’è un ridotto consumo d’acqua; tutta la produzione (vegetale e ittica) è naturalmente biologica (l’uso di pesticidi ucciderebbe i pesci); presenta una produttività a metro quadro enormemente superiore rispetto alle tecniche tradizionali; riteniamo che possa costituire un modello di sviluppo sociale.
Per quanto riguarda la qualità e la preparazione delle risorse umane, la compagine copre tutte le attività fondamentali di una moderna impresa: produzione, amministrazione, vendita e R&S (Sviluppo e Ricerca). Presenza di donne e giovani al di sotto dei 35 anni: il 50% degli addetti sono giovani under 35 con disabilità, il rimanente donne.
L’impianto progettato da EZEN è un sistema misto RAS/DWC realizzato in serra di 1120mq totali (16m x 70m), dotato di una pompa di sollevamento (prima della quale vengono posizionati filtri meccanici e, a cascata, i filtri biologici) che sfruttando i sistemi a caduta, preleva l’acqua ricca di sostanze reflue organiche dalle vasche di allevamento di pesci e la manda verso un biofiltro il quale blocca buona parte dei solidi sospesi presenti nel flusso e nel quale sono inseriti dei batteri che operano la nitrificazione degli scarti ossidandoli a nitriti e a nitrati. Tra una vasca e l’altra vi è una vasca di decantazione e di bio-filtraggio composta da argilla, perlite e ghiaia; l’acqua ricca dei prodotti del ciclo dell’azoto alimenta i letti di coltura dove sono sistemate le piante con le radici direttamente immerse in acqua, coadiuvate da strati di pietre inerti che forniscono sostegno alla radice. Infine l’acqua scorre attraverso il letto di coltura e finisce purificata nella successiva vasca di allevamento. Questo processo consente a pesci, piante e batteri di prosperare simbioticamente, lavorando insieme per creare un ambiente sano di crescita reciproco.
Per le specie ittiche allevate la scelta di EZEN, unica nel Sud d’Italia, è di selezionare, in un primo momento, le carpe ornamentali Koi, categoria A e B, allevate in vasche differenti e con concentrazioni differenti. Attualmente è stato rilevato che in Italia la domanda è superiore all’offerta, pertanto il nostro Paese importa molte specie di pesci ornamentali, comprese le carpe Koi. A tal fine sono già stati avviati contatti con attività commerciali interessate al futuro acquisto. A differenza dei pesci commestibili, le carpe Koi aumentano il proprio valore con l’aumentare della loro grandezza e quindi con il passare del tempo. Ciò rappresenta un vantaggio perché è più semplice gestire le proprie strategie (temporali, di tipologia e di grandezza delle carpe) che si possono ipotizzare sia nell’acquisto che nella vendita delle carpe Koi allevate.
Data la grandezza delle vasche, circa 30 m3 ognuna e tenendo presente che in natura una carpa di un anno ha la necessità di circa 1000 litri d’acqua come spazio vitale, con questo tipo di allevamento intensivo, si stima di poter contenere in ogni singola vasca 400 carpe di categoria A e 800 di categoria B. Analogamente per le specie vegetali, è possibile scegliere tra differenti colture e comprendere praticamente tutte le specie orticole estive, che in acquaponica e in serra possono essere prodotte durante tutto l’anno.
La gestione richiede una conoscenza olistica e la manutenzione quotidiana dei tre separati gruppi di organismi coinvolti (pesci, piante, batteri).