L’ Avviso strategico “Cantieri dell’innovazione sostenibile” pubblicato il 25 settembre dello scorso anno è stato destinato a sostenere la competitività ed il posizionamento delle imprese aderenti al Fondo, supportandole nei processi di innovazione organizzativa, di transizione green e digitale, di riorganizzazione, di costruzione di reti territoriali, di progettazione di nuove figure professionali, di nuovi prodotti e nuovi servizi.
L’intervento ha inteso da un lato supportare scelte imprenditoriali verso processi di produzione e distribuzione virtuosi, a basso impatto ambientale, equi e ad alto valore sociale e territoriale, dall’altro incentivare la diffusione e promozione delle esperienze realizzate attraverso la condivisione e la divulgazione degli strumenti, delle metodologie e delle progettualità.
Questo secondo punto ha rappresentato un’innovazione per le sue specifiche caratteristiche di obiettivo dato e costituente un vero e proprio “asset” progettuale. Non si è trattato, infatti, di pianificare la consueta attività di disseminazione e diffusione dei risultati progettuali, ma di fare molto di più; di creare le premesse per una reale condivisione degli output maggiormente significativi realizzati nell’ambito delle attività propedeutiche e formative. Ciò a partire dalla definizione ex ante di una rete di beneficiari indiretti interessati alle tematiche progettuali che costituissero l’ambito entro il quale condurre l’attività.
Vale la penna di ricordare che la strategicità di questi avvisi periodici del Fondo risiede proprio nella possibilità di sostenere le azioni formative collegandole direttamente ad attività che si ritengono strategiche per il posizionamento e la crescita delle imprese e delle competenze dei lavoratori. Ciò permette di realizzare specifiche e circostanziate analisi dei fabbisogni formativi sia come attività dirette sia come esiti indotti da altre azioni quali ad esempio ricerche, analisi di mercato o interventi di consulenza a sostegno della definizione di una nuova vision o di specifici interventi organizzativi innovativi e migliorativi.
Con tali premesse il CRIS ha sostenuto la progettazione di 5 piani a valere sull’avviso 56 con i relativi “cantieri” che recentemente sono stati avviati.
Le esperienze che saranno condotte sono diverse tra loro ma accomunate anche dall’intento di far crescere la rete del CRIS che svolgerà un ruolo attivo di catalizzatore e partner in queste attività.
Un primo cantiere denominato “Essere Cooperativa aperta” riguarda il processo di trasformazione della governance cooperativa della beneficiaria guardando al 2030. In questo caso il target dei beneficiari indiretti è stato individuato in base al criterio della territorialità, mirando ad un risultato importante per tale rete che consiste nella promozione di un partenariato più sostenibile e capace di far fronte alle richieste sempre più complesse del territorio grazie ad una maggiore coesione.
Un secondo “cantiere” riguarda il settore dell’educazione primaria e specificatamente “la diffusione del profilo di educatore-mediatore” e mira a sperimentare una maggiore integrazione sulla messa a punto di un nuovo modello educativo avvertito come necessità dai beneficiari per il comune impegno a promuovere un investimento consapevole nel sostegno ai bambini/e specialmente con disabilità.
Altro ambito progettuale è relativo ad una tematica particolarmente innovativa, l’introduzione dei processi innovativi (IA) per rispondere alle sfide emergenti del FHARMA con scelte strategiche e sostenibili. Il relativo cantiere concerne “L’intelligenza artificiale (IA) nel mondo delle farmacie comunali”. In questo caso la rete dei beneficiari indiretti è perticolarmente interessante in quanto aggrega i comuni concessionari delle farmacie beneficiarie e il Clust ER per l’innovazione Emilia Romagna.
Un quarto cantiere “Accoglienza HERA: caratteristiche distintive e modalità relazionali” è dedicato al tema cruciale dell’accoglienza ai migranti che rappresenta una continua e non risolta emergenza politica ma soprattutto sociale. Questa attività ha, pertanto, l’importante scopo di creare consenso e integrazione intorno ad un concetto di partenariato per l’accoglienza e a una collaborazione mirata a promuovere l’innovazione sociale anche attraverso la messa a comune di strumenti, metodologie e disponibilità di informazioni rinnovate rispetto ai modelli in uso. In questo cantiere AGCI e il CRIS sono impegnati direttamente sia per l’attenzione riservata negli ultimi anni verso le problematiche dei migranti, attraverso i progetti FAMI, sia per l’importanza che questi ultimi rivestono in ambito agricolo soprattutto nelle regioni del sud.
Ultimo ma non per l’importanza un focus dedicato a problematiche che denotano nell’attuale momento una particolare emergenza e crucialità, le utenze speciali. Si tratta del cantiere innovativo “Utenze speciali e nuove fragilità sociali”, dedicato alla formazione per queste fasce sociali.
Il titolo del piano: R.APP.O.R.T.I. Reti, APPrendimento, Organizzazione, Risorse Tecnologiche e Integrazione, ben sintetizza l’essenza del percorso di trasformazione gestionale e organizzativa che la Beneficiaria intende intraprendere per confrontarsi con le nuove sfide relative alle realtà sociali emergenti e mettere in campo risorse organizzative e competenze sempre nuove per affrontarle e gestirle. Si tratta di adottare un paradigma di flessibilità non solo a livello di processi ma anche a livello di modello organizzativo adottando un approccio “fluido”. Il cantiere è dunque mira ad un confronto fattivo per la replicabilità e il rinnovamento continuo del modello e l’avvio di una co-progettazione per promuovere adeguate iniziative formative a supporto delle fasce sociali individuate.