Il Piano A.S.I.L.O. Accreditarsi al Sociale, Integrare il Lavoro e l’Organizzazione (FonCoop- Avviso42) esprime nel suo acronimo l’interesse convergente del Consorzio Ruini e delle cooperative beneficiarie, all’indomani della riforma del Terzo settore, di sostenere i processi organizzativi per attrezzarsi a gestire il cambiamento, rinnovando e trasformando le proprie strutture, potenziando le risorse e le competenze possedute e acquisendo quanto necessario a consolidare e aggiornare la propria offerta di prodotti/servizi e migliorando anche l’occupabilità delle sue risorse.
Per tradurre tale finalità in un intervento concreto e rispondente alle logiche di mercato e di adeguamento alla nuova normativa di settore, l’attenzione si è concentrata sul “fare rete” promuovendo complessivamente la crescita della capacità delle imprese di partecipare a network sempre più ampi e di muoversi sul territorio in assetti più ricchi, di partenariati diversificati e capaci di realizzare congiuntamente economie e innovazione.
Ma perché saper lavorare in rete diviene una competenza strategica e distintiva guardando al futuro e agli obiettivi 2030? Una risposta convincente è emersa durante la sessione del 18.03.2021. Grazie all’intervento di Andrea Baldazzini di AICCON dal titolo: Innovazione sistemica e pratiche di imprenditorialità collaborativa Perché fare rete tra imprese sociali.
“La conoscenza, una risorsa totalmente immateriale, è ciò che determina, oggi, le scelte dell’organizzazione, ma, essa è diffusa, cioè è distribuita tra diversi attori specializzati e nessuna organizzazione la possiede integralmente, ovvero contiene al suo interno tutto il sapere di cui avrebbe bisogno per sviluppare al massimo le proprie progettualità.
Quindi: bisogna imparare ad andare a cercarla!
Lavorare in rete significa proprio questo, cioè moltiplicare le conoscenze e rende possibile:
accrescere la capacità commerciale attraverso iniziative promozionali comuni
internazionalizzare le aziende locali
sviluppare iniziative condivise per migliorare la qualificazione del comparto
accrescere la capacità contrattuale (portafoglio comune di fornitori, miglior accesso al credito)
attivare sinergie e contaminazioni tra settori diversi ma potenzialmente connessi (agricoltura/turismo ecc.) in cui realizzare inclusione lavorativa per persone deboli e svantaggiate.
“In sostanza il “fare rete” tra imprese è prima di tutto una questione di cultura imprenditoriale”
Certamente proprio per questo aspetto strutturale permangono alcuni ostacoli:
Risulta difficile coordinarsi nel costruire una visione e organizzazione in sintonia con i problemi presenti e futuri ed è ancora è diffusa una scarsa cultura/fiducia dell’altro come possibile risorsa di sviluppo e crescita. Sicuramente è un processo che richiede tempo perché richiede un cambio di passo e la volontà di coordinare e organizzare strutture in precedenza singole. Altro aspetto cruciale consiste nel considerare le altre imprese come concorrenti e non collaboratori e di superare la difficolta delle singole realtà di farsi “contaminare” da altre organizzazioni e da altre esperienze.
Il Consorzio Ruini, muovendo da questi assunti intende promuovere la cultura di rete in tutte le iniziative formative in progettazione convinto che la consapevolezza di poter collaborare e superare il limite della paura dei concorrenti rappresenti l’unica via attuale per il lavoro ed il successo.