Negli ultimi anni, il welfare è divenuto un settore strategico e occupazionale di grande rilievo. Tuttavia, durante il biennio della pandemia, le cooperative sociali in generale e laziali in particolare hanno registrato un significativo peggioramento del saldo ricavi/costi, con conseguenti rischi elevati per la continuità operativa e lavorativa. Contemporaneamente, è cresciuta la richiesta di servizi sociali, educativi e di inserimento lavorativo, nonché lo sviluppo di nuovi servizi e figure socio-assistenziali.
Partendo da queste considerazioni, le cooperative sociali Raggio di Luce, Segni di integrazione e Orto Magico hanno voluto dare un impulso innovativo e sostenibile alle loro attività, investendo negli ambiti del welfare di prossimità e dell’economia collaborativa.
Il Progetto MO.S.A.I.C.O., presentato dal CRIS in risposta all’avviso 51 di FonCoop, “Azioni integrate per la crescita sostenibile del 22/06/2022, ha avuto l’obiettivo generale di realizzare un modello organizzativo collaborativo sostenuto da un contratto di rete per la gestione integrata di servizi innovativi e sostenibili, sia socialmente che economicamente.
Esso ha inteso rilevare gli elementi strategico-operativi per dare sostenibilità a una rete di servizi considerata lo strumento più adeguato a rispondere alle esigenze e allo sviluppo socio-territoriale e definire un nuovo modello di network di prossimità.
Il percorso è stato realizzato puntando sul partenariato e sulla collaborazione tra pari come ambiti di innovazione organizzativa abilitanti a favorire l’innovazione sociale a 360° e un approccio realmente stakeholders oriented.
“Innovazione e Collaborazione per rispondere alle nuove sfide del Welfare” si può definire, ex post, lo slogan di un progetto che ha raggiunto risultati importanti realizzando vantaggi significativi e tangibili per le cooperative beneficiarie. Proprio in considerazione dell’unanime apprezzamento positivo emerso si è pensato di affidare la descrizione degli aspetti maggiormente qualitativi rilevati alle PAROLE di alcuni tra i diretti interessati.
RETE
L’occasione offerta dal progetto Mosaico è stata preziosa per concretizzare l’attività di collaborazione che nei fatti è iniziata da diversi anni tra un gruppo di cooperative.
Questa importante attività è stata da stimolo per dare finalmente una forma ufficiale, attraverso un contrato di rete, ad un intento di cooperazione che aveva un necessario bisogno di un momento di analisi ma anche di sviluppo di una organizzazione armoniosa delle procedure e interferenze tra il personale appartenente a diverse strutture.
Come sottolinea Alessandro De Luca, presidente della cooperativa Segni d’integrazione, già da tempo le tre imprese del progetto Mosaico, insieme anche a le Mille e Una Notte ed al Consorzio Platone hanno acquistato una sede comune per gli uffici, con l’obiettivo non solo di condividere gli spazi ma, soprattutto, di centralizzare alcune funzioni (gestione del personale, amministrazione, progettazione), condividere gli stessi consulenti (commercialista, consulente del lavoro, responsabile della sicurezza) così da ottimizzare le risorse umane, ridurre i costi gestionali e condividere le migliori pratiche ed esperienze.
Fondere le diverse esperienze, creare delle commistioni tra personale proveniente da diverse strutture e storie professionali, trovare delle soluzioni procedurali che potessero ottimizzare i flussi lavorativi scegliendo le migliori pratiche ma anche studiando nuove soluzioni è stato possibile solo grazie agli strumenti offerti dal progetto.
Prezioso è stato il momento di analisi iniziale che ha concretizzato, in modo sistematico e professionale, tutto quell’impegno di individuazione delle necessità di ciascun gruppo di lavoro. Questo ha permesso di progettare un nuovo sistema organizzativo individuando i reali bisogni in termini di formazione utili a raggiungere l’obiettivo di armonizzazione delle diverse competenze. Ma grande attenzione è stata posta anche solo agli aspetti non prettamente tecnici. Sono state programmate delle attività formative che hanno favorito la socializzazione delle persone, creato dei momenti di condivisione personale tra operatori che si conoscevano solo marginalmente. Insomma, una vera e propria attività che ha costruito un gruppo di lavoro più coeso, collaborativo e aperto ad ampliare le proprie esperienze con quello degli altri.
La conclusione del percorso ha formalizzato un risultato di particolare importanza, un contratto di rete che ha finalizzato dal punto di vista legale tutta una serie di opportunità di collaborazione e significative sinergie tra le diverse realtà coinvolte.
Ma ancora più rilevante è che alla fine si è data concreta forma ad un nuovo gruppo di lavoro che è stato denominato “Brembana Group” dove le persone agiscono ed operano non più solo per la propria cooperativa ma per una nuova comunità che ha sviluppato delle nuove potenzialità che non sono solo la somma matematica di singole esperienze ma un vero e proprio volano esponenziale di nuove opportunità ed energie a beneficio del contesto sociale nel quale le nostre realtà operano.
COMUNICAZIONE
L’attività di comunicazione, affidata a Giordano Antonelli, aveva una funzione importante ai fini del raggiungimento degli obiettivi progettuali. Non si è trattato, cioè semplicemente di diffondere e disseminare i risultati raggiunti, ma di fornire anche un contributo tecnico per la costruzione dell’immagine della rete.
“Questo compito ha richiesto una riflessione approfondita su come rappresentare in maniera chiara e simbolica l’essenza del progetto, valorizzandone i principi cardine.
Il processo creativo è stato guidato dalla necessità di trovare un equilibrio tra estetica e significato. L’obiettivo primario è stato quello di rendere visibile l’unicità di ciascun elemento coinvolto nel progetto, pur mostrando come queste individualità possano unirsi per formare un insieme armonico e coerente, capace di esprimere qualcosa di più grande.
Per la realizzazione dell’immagine centrale, ho scelto un mosaico raffigurante un cielo stellato, composto da pezzetti di ceramica. Il mosaico, infatti, è una metafora potente dell’unione di frammenti diversi per creare un’opera complessiva: ogni pezzo, pur avendo una forma e un colore propri, contribuisce alla bellezza e alla complessità dell’insieme. Questa scelta visiva riflette l’idea che ogni componente del progetto Mosaico porta un contributo unico e fondamentale.
Le stelle, al centro dell’immagine, sono il simbolo perfetto per rappresentare questo concetto di viaggio condiviso. Ogni stella brilla di luce propria, ma è solo nella loro interazione con altre stelle che si crea un disegno più grande, complesso e affascinante. Questo rafforza il concetto di cooperazione, in cui ogni parte gioca un ruolo essenziale nel raggiungimento di un obiettivo comune.
Il logo è stato progettato con un font semplice e un design pulito. Il mosaico, inserito all’interno della parola “Mosaico”, mira a enfatizzare l’idea di unione e connessione. La scelta di inscrivere il testo in un rettangolo sottolinea la solidità e l’armonia che emergono quando elementi diversi si incontrano e si integrano tra loro. L’uso di una geometria semplice serve a comunicare chiarezza e struttura, valori fondamentali per il progetto”.
Infine, l’intento alla base di questa comunicazione visiva è stato quello di dare voce al concetto di collaborazione. Ogni cooperativa, così come ogni individuo e ogni idea, è un tassello fondamentale per costruire qualcosa di più grande e significativo”.
IMPATTO
In conclusione, abbiamo chiesto a Simona Balistreri, Presidente di Raggio di Luce di sintetizzare l’impatto complessivo di questa iniziativa:
“I risultati ottenuti attraverso il Progetto MOSAICO sono un’importante svolta nell’evoluzione del welfare territoriale. Come Presidente della Raggio di Luce ETS, una delle 3 cooperative sociali protagoniste di questa iniziativa, posso dire che MOSAICO, puntando su innovazione e collaborazione, ci restituisce oggi un futuro più inclusivo e sostenibile.
Uno dei risultati centrali del progetto, che desidero evidenziare, è certamente lo sviluppo di un modello organizzativo nuovo, basato sulla sinergia già esistente tra le cooperative sociali coinvolte che ha saputo valorizzarne i punti di forza. Questo nuovo modello, infatti, non solo ha migliorato la capacità di risposta alle esigenze del territorio, ma ha anche accresciuto la qualità della vita professionale dei lavoratori e delle lavoratrici destinatari delle iniziative, dimostrando che un’organizzazione strutturata bene può rendere i servizi più efficienti e sostenibili, con ricadute positive a 360°.
MOSAICO ha incarnato l’idea che “coesione è competizione”, dimostrando come l’approccio di rete possa valorizzare le risorse locali e promuovere il progresso sociale. Investire sulla collaborazione ha permesso di migliorare il sostegno ai più fragili, offrendo servizi più vicini alle reali necessità della Comunità. Attraverso l’analisi dei trend del settore e l’identificazione dei fabbisogni formativi, abbiamo potuto tracciare una strada per rispondere alle nuove sfide del welfare, garantendo che le competenze dei professionisti del settore siano in linea con le richieste emergenti del contesto socio-economico cui rispondono.
Questo progetto ha dimostrato concretamente come la cooperazione e l’interdipendenza tra attori locali possano costituire la base di un welfare territoriale moderno, migliore, capace di affrontare le sfide del presente con strumenti nuovi e una visione a lungo termine, lungimirante. Siamo entusiasti di proseguire lungo questa strada, con la consapevolezza che il cambiamento è possibile solo attraverso l’unione delle forze e delle idee”.